L'Istituto
ha inserito da qualche anno la Cittadella tra le sue attività
di ricerca, valorizzazione e promozione storico-culturale: ne
è testimonianza il suo inserimento nella guida Touring Club "I
Sentieri della Libertà. 1938-1945 la guerra, la Resistenza, la
persecuzione razziale", pubblicato dalla Regione Piemonte nel
2007.
Nel
luglio 2008 il Comitato per la valorizzazione della Cittadella
ha affidato all'Isral la realizzazione di una ricerca, che sarà
condotta da Cesare Manganelli, sulla storia moderna e contemporanea
del monumento.
È
superfluo sottolineare l'importanza storica di questo sito storico-monumentale
eretto agli inizi del XVIII secolo, inscindibilmente legato alla
storia militare pur avendo subito soli due assedi (l'ultimo
degli Austriaci
nel 1799): prima quella di Casa Savoia, poi quella legata all'epopea
napoleonica - per essa Bonaparte combatté e vinse la Battaglia
di Marengo - e infine della storia risorgimentale e nazionale,
poiché fu
la Cittadella il cuore organizzativo e logistico delle guerre d'indipendenza
ed in parte anche della Grande Guerra: nei momenti di massima operatività arrivò a
ospitare circa 20.000 soldati e migliaia di cavalli e mezzi.
La Cittadella è dunque stata teatro di fasi fondamentali della
storia italiana ed europea, dai Moti risorgimentali del 1821 - di
cui è ancora testimonianza materiale la cella del Patriota
Vochieri - alla Seconda guerra mondiale, che vide la detenzione di
prigionieri e la fucilazione di Partigiani durante la Resistenza,
la Liberazione e l'insediamento del Comando degli Alleati (ad Alessandria
nel 1945 arrivò il Corpo di spedizione brasiliano FEB)
e tanto altro ancora.
La memoria di questi avvenimenti è anche nelle targhe - quella
dedicata ai partigiani fucilati è sul muro esterno del bastione
dietro il Palazzo del Governatore, quella del rifugio antiaereo è all'esterno,
lungo Via Giordano Bruno - e nei sacrari realizzati sotto il
Palazzo del Governatore e l'Ospedale.
Oggi
però sono
pochi gli alessandrini che sanno che la via di Alessandria chiamata
"Cento Cannoni" ricorda il ruolo della Città nel contesto
politico militare delle guerre di Indipendenza. In realtà quel
che sappiamo è che gli alessandrini subiscono il fascino della
Cittadella senza aver mai concettualizzato il suo ruolo nella
storia locale. Anche perché la Cittadella faceva parte di sistema
di fortificazione e di un campo militare che ne condizionò
fortemente, con le mura perimetrali urbane e le fortificazioni
accessorie che arrivavano fino a Casale Monferrato, lo sviluppo
economico e sociale.
Ci
sembra giusto fare un passo avanti nella conoscenza del rapporto
fra la Città e la "sua" Cittadella attraverso il Risorgimento,
la costruzione dello Stato unitario, il suo sviluppo economico,
le due guerre mondiali e la Resistenza.
La
ricerca inquadrerà i diversi passaggi politici, istituzionali
e sociali della Cittadella; saranno realizzati alcuni saggi separati
per arrivare infine alla pubblicazione di un volume complessivo.
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